CI FAI CASO: QUANTE VOLTE TI CAPITA DI
MERAVIGLIARTI DURANTE UNA GIORNATA?
Di fermarti davvero e apprezzare quello che sei e hai attorno. Il tuo respiro, l’ombra rinfrescante di un albero nella calura estiva, gli occhi di chi ami, i dettagli degli sconosciuti che incrociano il tuo cammino, il profumo del libro che stai leggendo, il sapore di un frutto di stagione, l’atmosfera delle luci nella sera.
Meravigliarsi. Di tutto quello che diamo per scontato ma che fa della nostra vita: un miracolo.
È per questo che se ancora non sappiamo farlo nel quotidiano, dobbiamo crearci dei momenti speciali: come una cena, come un luogo a cui fare ritorno.
Qui al Lavatoio esercitiamo la meraviglia tutti i giorni: nella preparazione dei piatti, nell’attenzione ad ogni più piccolo dettaglio, quando accendiamo una candela e lo facciamo affinché gli occhi di qualcuno possano posarvisi e sorridere, nell’accoglienza e nella cura.
Meravigliarsi del profumo di una sera estiva, delle mani della persona che amiamo e ci siede di fronte, della risata di un’amica o di un amico, del potere rigenerante della condivisione; di un cibo cucinato con sapienza e amore.
Ma non affidare unicamente ad una occasione speciale il tuo diritto a meravigliarti. Non aspettare di partire per quella vacanza, raggiungere quel mare, festeggiare il tuo compleanno, la cena di sabato, il weekend. Nota quello che ti circonda già ora, i tuoi occhi che possono leggere questo testo e vedere: meravigliati, respira profondamente e di’ grazie.
“Una buona pratica, preliminare a qualunque altra, è la pratica della meraviglia. Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi. Guardarsi attorno e lasciare andare il concetto di albero, strada, casa, mare e guardare con sguardo che ignora il risaputo e vede ora.
La pratica della meraviglia è una pratica che cura anche il cuore più ferito della terra.”
– Chandra Candiani
Buona meraviglia.
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