lea al compleanno del lavatoio
Mamma dice che i passatelli mi piacciono.
Che dovrei mangiarli.
Papà ha detto la stessa cosa, quando si è seduto vicino vicino a me e mi ha passato l’acqua, e tutta la gente mi guardava e tutta la gente intorno mi sorrideva; ché mio padre al microfono aveva detto che io non sono una bambina dispersa, ma loro figlia e che mentre canta e suona con mamma devo resistere e stare tranquilla coi loro amici…
Ma questi passatelli sono strani. La signora che li cucina nel giardino mi coccola con gli occhi, allora li assaggio, e sono verdi e rossi, e sono buoni davvero.
Queste persone che passano i piatti e danno i bicchieri coi colori dentro hanno tutti più barba di mio papà, le ragazze ogni volta mi fanno una carezza, però io a questo punto vorrei cantare coi miei genitori, perché li voglio aiutare.
Gli altri bambini corrono e giocano, si divertono pure loro ma non stanno sentendo mamma e papà suonare, forse non conoscono la musica come me.
C’è pure un signore alto alto coi capelli riccioloni che va sempre da una parte all’altra, guarda queste lucine di tutto il giardino come il parco giochi dell’asilo. Tutte queste persone che arrivano dalle scale sentiranno lo strumento di mamma?
Quando siamo partiti col cofano caricato di strumenti, mamma e papà mi hanno detto che saremmo andati a una bella festa di compleanno e mi sarebbe piaciuta. Ma non ho capito bene qua chi fa il compleanno.
Papà ringrazia sempre questo Lavatoio. Chissà chi è.
Tutti ridono, sono tutti contenti, tutti felici, donne e uomini si guardano negli occhi e certi si fanno le carezze, un signore sul divano abbraccia la signora affianco come fa papà con mamma quando poi mi dicono che devo andare a letto perché è tardi.
Secondo me qui è proprio una bella festa. Al compleanno della mia amichetta Celeste eravano tutti contenti così. Prima di andare via ho salutato tutti coi bacini.