C’è un momento preciso in ogni serata, una frazione di secondo quasi impercettibile, in cui tutto cambia.
Quel momento, al Lavatoio Bistrot, arriva sempre.
Lo abbiamo visto chiaramente, il 26 febbraio scorso, quando trent’anime belle hanno scelto di affrontare insieme il delicato tema delle ferite emotive.






All’inizio, c’è sempre la tensione di chi si sente vulnerabile, scoperto. Gli sguardi sono timidi, le mani cercano qualcosa con cui distrarsi, forse per non mostrare subito il cuore. È naturale proteggersi. Eppure, lentamente, qualcosa inizia a sciogliersi.
Accade quando una persona prende coraggio e condivide un pezzo della propria storia. Non una storia qualunque: una storia personale, intima, vera. Una storia che parla di cicatrici, di paure, di sogni infranti ma anche di un insopprimibile desiderio di rinascita.
Quella voce rompe il ghiaccio. Improvvisamente, tutti sentiamo la stessa cosa: che non siamo soli, che quel peso emotivo può essere condiviso, e proprio in quella condivisione risiede il potere dell’amore.
Al Lavatoio, quella sera, ho visto persone che non si erano mai incontrate prima guardarsi con empatia e affetto. Le ho viste sorridersi, offrirsi conforto, sostegno, comprensione. Le ho viste prendere consapevolezza di una cosa straordinaria e semplice: che amare non significa dimenticare le proprie ferite, ma scegliere di non restarne prigionieri.











Durante la cena, in quel clima di ritrovata serenità, il Bistrot era attraversato da un’energia quasi palpabile: il calore umano che si sprigiona quando decidiamo di abbassare le difese e aprirci.
Questo, in fondo, è ciò che desideriamo regalarvi con “Percorsi d’Amore”: non solo workshop, non solo momenti conviviali, ma un viaggio verso la parte più autentica e preziosa di voi stessi. Un percorso che vi lasci qualcosa di profondo, da custodire e condividere nella vostra vita quotidiana.
Vi aspettiamo il 26 marzo per esplorare insieme la bellezza dell’“Amore puro”.
Perché, ricordate, amare resta sempre la più dolce rivoluzione.